
Sarà una settimana di passione per la Juve che, sconfitta davanti al suo pubblico dal Milan per 3-0, esce dai giochi. Con la consapevolezza che in caso di sconfitta, avrebbero dovuto dire addio allo scudetto, i bianconeri iniziano la partita con grande grinte, riuscendo a chiudere il Milan nella sua metà campo. Già al 13', la Juve sfiora il gol del vantaggio: Diego riceve sulla corsia di sinistra, si accentra e prova il diagonale, senza però riuscire a chiudere bene l'angolo. I rossoneri cercano di superare la linea di centrocampo, ma la difesa della Juve, ottimamente guidata dalla coppia centrale Chiellini-Cannavaro, non fa passare nemmeno uno spillo. La partita, almeno nei primi minuti, non è all'altezza delle aspettative: troppo il nervosismo in campo, davvero tante le interruzioni, il tutto condito da una nebbia fastidiosa e da un freddo che di certo non aiuta la muscolatura dei giocatori in campo. E così si arriva alla mezz'ora senza vivere grandi emozioni. Ma è a quel punto che il match si accende: sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Pirlo, vanno a farfalle Poulsen, Felipe Melo e Manninger. Nesta (nella foto AP/LaPresse) ne approfitta e con una deviazione sottoporta segna il gol del vantaggio milanista. Nonostante le condizioni del campo siano molte buone, le azioni più pericolose nascono su calcio piazzato. E' il 39' quando, sugli sviluppi di un corner, la Juve va vicinissima al gol del pareggio, complice una grave disattenzione di Gattuso, decisamente troppo lento nel liberare la sua area. Per sua fortuna, Dida ci mette una pezza, confermando di aver superato il suo periodaccio. La risposta del Milan arriva subito dopo con un gran colpo di testa di Dinho, deviato da Poulsen in calcio d'angolo. Corner che si conclude con un nulla di fatto. Nella ripresa le due squadre tornano in campo con gli stessi 11 del primo tempo ed esattamente come nella prima ferazione, ad andare all'attacco è la Juve che dopo 70 secondi sfiora la rete dell'1-1 con Chiellini che di testa manca di un soffio l'appuntamento con la sfera. Al 15' della ripresa, arriva il momento di Alex Del piero, entrato al posto di Salihamidzic. Con il suo capitano in campo, la Juce acquisisce maggior sicurezza, ma è tutto inutile. Al 71', infatti, Ronaldinho, (eh sì, giocava anche lui), di testa realizza la rete del 2-0. Per i tifosi della Juve è la goccia che fa traboccare il vaso: gli storici degli spalti, al grido di A lavorare, andate a lavorare abbandonano lo stadio e, forse, anche la loro squadra che ha sì perso, ma non ha demeritato. Senza il calore del loro del loro pubblico, nel freddo di Torino, la Juve capitola ed incassa anche il terzo gol, con la doppietta di Ronaldinho. Il Milan si conferma squadra implacabile, capace di portare a casa il massimo risultato con il minimo sforzo.
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