giovedì 31 dicembre 2009

Intervista a Dio

Un nuovo anno sta per iniziare e vedo tutti sperare in tempi migliori, in tempi sereni, in tempi senza preoccupazioni e problemi. Dovremmo tutti ricordarci che non occorre sperare per ottenere tutto ciò. Tutto quello che cerchiamo è a portata di mano, lo è sempre stato. Questo video parla di un'immaginaria intervista a Dio dove Egli ci ricorda quali siano i semplici ma fondamentali valori da seguire per vivere nel mondo che tanto desideriamo.


mercoledì 30 dicembre 2009

La scienza del combattimento

Spesso ci chiediamo se ciò che guardiamo al cinema sia tutta finzione o ci sia un fondo di verità. E alcuni dubbi si pongono spesso quando si guardano pellicole riguardanti le arti marziali. E' davvero possibile uccidere un uomo con un solo pugno? E' davvero possibile sprigionare, in un solo colpo, una potenza tale paragonabile ad una macchina che ti colpisce in pieno? La risposta è si. Questo documentario di National Geographic mira a svelare i segreti della più potente macchina da guerra mai esistita, l'uomo.

Puntata 1 di 11



Puntata 2 di 11



Puntata 3 di 11



Puntata 4 di 11



Puntata 5 di 11



Puntata 6 di 11



Puntata 7 di 11



Puntata 8 di 11



Puntata 9 di 11



Puntata 10 di 11



Puntata 11 di 11


lunedì 28 dicembre 2009

Sito internet per CapitalEvents

 

Allenamento del 17/12/2009

Il 17 la gamba è migliorata sensibilmente. Certamente non ho potuto allenarmi al 100%, anzi, a dire la verità ho eseguito i miei esercizi al 50-60%. La lezione è stata di defaticamento, in scioltezza, visti i recenti impegni sportivi che hanno coinvolto me ed altri atleti. Mi è piaciuta molto.

Allenamento del 15/12/2009

Il giorno 15 per me è stato il giorno del ritorno alla palestra dopo le fatiche delle gare recentemente vinte. Saluti e abbracci con coloro che non hanno potuto assistere dal vivo alla gara. L'allenamento per me non è proprio iniziato. La gamba destra purtroppo ha subito forti colpi e mi ha costretto addirittura a non camminare il giorno 14.

La medaglia d'Oro dei miei sogni - Seconda parte






La medaglia d'Oro dei miei sogni - Prima parte

Cosa posso dire... I sogni, a volte, sono troppo belli per poter dire di riuscire a farli diventare reali. Stavolta però è stato tutto come vivere una favola. Una di quelle favole con un lieto fine talmente bello, tale da dire: "Quanto sarebbe bello essere al posto del protagonista". Pensare e ripensare all'evento che attendi da una vita con un mix di emozioni incredibili, alti e bassi, fiducia e speranze, paura e scoramento, è stata una cosa assolutamente indescrivibile. Per capirla bisogna solo viverla. Una tensione che accumuli mesi prima e che man mano vedi l'evento avvicinarsi crescere sempre di più, fino quasi arrivare ad una crisi di nervi nel momento in cui entri nel palazzetto e lo vedi gremito di folla e di combattenti che vogliono quello che vuoi tu: vincere. La vigilia non è stata facile, 5 ore di viaggio per arrivare a Pesaro e al palazzetto, senza nemmeno avere avuto il tempo di passare all'albergo a posare i borsoni. Anche perché io e Vale abbiamo sbagliato strada e allungato di 100 km sull'itinerario previsto, un'avventura proprio. Sabato 12 gareggiavano i bambini, categorie speranze, cadetti e juniores. E' stato incredibile vederli combattere senza alcun timore prendendo per gioco quello che stavano facendo. Siamo rimasti fino alle 20.00 ad assistere, soprattutto per prendere confidenza con l'ambiente e la folla, dopodiché finalmente prendiamo la strada per raggiungere il tanto agognato albergo. Una notte quasi insonne è stata, un pò per la tensione un pò per la scomodità di quel materasso che era davvero troppo duro oltre a un cuscino che in realtà sembrava un pezzo di stoffa riempito di foglie. Arriva la mattinata leggendaria quindi, è domenica 13 Dicembre. Sveglia alle 7.00, doccia per svegliarsi, colazione e di corsa al palazzetto a pesarsi per la determinazione delle categorie di combattimento, sono le 8.30. Un cambio di programma da parte degli organizzatori ha fatto si che le gare di combattimento, anziché iniziare immediatamente dopo la pesatura, slittassero a verso le 12.00 per far disputare prima le gare di forme. Un bello spettacolo le forme non c'è che dire, ma avrei preferito riposarmi qualche ora in più anche per lo sforzo psico-fisico che mi attendeva da lì a poco. Superata la pausa pranzo di circa un'ora il primo atleta della nostra palestra ad essere chiamato è stato Manuel. Fiducioso, tranquillo, sale sul tappeto e partenza-via devasta il suo avversario con calci girati talmente potenti tali, una volta terminato l'incontro, da far sentire male il suo avversario che si accascia moribondo a terra. La corazza di quest'ultimo si era deformata tanto erano forti i colpi impartitigli da Manuel, una cosa mai vista. Si fanno circa le ore 17.00, sono nervoso, nervosissimo, sono stanco, ho dormito poco e devo ancora iniziare la mia guerra. Mi scaldo nel frattempo, tiro qualche calcio al colpitore, faccio stretching, quando ecco che lo speaker del palazzetto annuncia: "L'atleta Rubeis Andrea, corpetto blu, si prepari al quadrato rosso". Di colpo l'adrenalina schizza all'impazzata, il cuore batte fortissimo, e un istinto killer fa largo nella mia mente. Sono cattivissimo, tirato e guardo tutti male. Teso e cattivo come non mai, accompagnato dal mio maestro Emanuele Ascione, infilo il caschetto e guardando negli occhi il mio avversario, dopo il saluto tradizionale, sfodero un ruggito che ammutolisce il palazzetto. Il mio avversario dopo questa esternazione da pazzo rimane come pietrificato, come a dire: "... Questo è completamente pazzo". Ero memore delle parole che il mio maestro diceva sempre in palestra: "All'avversario dovete urlargli addosso, quando vi vede deve terrorizzarsi. Quando tirate i calci urlate forte per indurgli un shock tale renderlo paralizzato dalla paura". Così ho fatto. Ancora prima di tirare il primo calcio avevo già vinto. Il mio avversario aveva paura, glielo leggevo negli occhi, quasi sempre bassi e attenti a non incrociare i miei che invece lo inquadravano come un obbiettivo. Con una grandissima rabbia e un fortissimo impeto mi scaglio contro il mio avversario. Sento il mio coach che mi dice di adottare la tattica del pressing con l'entra-esci in modo da mandarlo a vuoto e poi colpirlo di gamba dietro. Così ho fatto. L'ho ascoltato e mi ha portato alla vittoria. 10-3 il risultato, K.O. tecnico. Apro una parentesi circa il regolamento: si vince per K.O. (c'è il conteggio come nel pugilato), per K.O. tecnico ossia se c'è un divario di punteggio maggiore di 7 punti, per limite massimo di punteggio raggiunto, che sono 12 punti, o infine per il semplice scadere del tempo regolamentare dei round, che sono 2 da 2 minuti, ciascuno intervallato da 1 di recupero. La prima è andata. Felice come un bimbo di 5 anni abbraccio il mio maestro e i miei amici che durante l'incontro mi hanno incitato e mi hanno fatto un tifo da stadio, è stato molto importante. Grandissimo Valentino che al mio 10-3 (7 punti di distacco e K.O. tecnico) ha cominciato a urlare e saltare, indimenticabile. Cerco di recuperare il più possibile, in quanto è stato un dispendio di energie fisiche e mentali immenso. Purtroppo però, gli organizzatori hanno la bella idea, dopo soli 10 minuti dalla fine del primo combattimento, di farmi combattere subito la semifinale. Penso: "Non ce la faccio, non ce la posso fare, ho speso troppe energie mentre il mio avversario è già un'ora che si riposa". Visto però che sono un guerriero e che è inutile piangersi addosso, indosso ancora una volta tutte le protezioni e mi ripresento sul tappeto rosso. Emanuele mi dice di adottare la stessa identica semplice tattica di prima, in quanto è così che si portano a casa gli incontri, non con le cose complicate, ma con le cose semplici, essenziali ed efficaci. Mi trovo dunque dinanzi una cintura blu, un atleta più alto in grado di me, con 1 anno di palestra in più. Che ragazzi, fidatevi, non è assolutamente poco. Se ripenso a come ero io 1 anno fa e come sono ora, è come il giorno e la notte. Ancora più inviperito di prima, ma con la consapevolezza che ce la potevo fare se ascoltavo i consigli del mio maestro, mi butto nella battaglia. Incredibile ma vero, combatto ancora meglio del primo incontro e liquido con un umiliante 7-0 il mio avversario. Altro K.O. tecnico! Felice, salto e abbraccio tutti quelli che nel frattempo erano accorsi a complimentarsi con me quando sento il mio maestro dirmi: "Ok, bravo, adesso non hai fatto niente, questa gara è finita, pensa alla prossima". A quel punto quasi sbianco, penso: "Ma non ho ancora vinto? Pensavo fosse la finale! Ce n'è ancora un'altra? No...". Torno al mio angoletto, appena fuori il tappeto regolamentare a recuperare. Lì trovo il mio caro amico Valentino, cintura nera 2° DAN, che nel frattempo ha vinto anch'egli la sua gara. Siamo entrambi in finale ed entrambi con le gambe in aria per recuperare. Ci guardiamo, ci facciamo forza l'un l'altro e, da sdraiati, ci diamo la mano come in una delle scene più commoventi dei film. Passano altri 10 minuti e sento ancora il mio nome essere annunciato dallo speaker per lo svolgimento delle finali; Valentino nel frattempo aveva già iniziato il suo incontro. Stavolta a farmi da coach c'era il mio carissimo amico Carlo. Mi mette il ghiaccio spray sul collo, sulla schiena e sui piedi. Si parte! Altro ruggito e altro combattimento all'ultimo sangue con il mio avversario. Sono preciso, chirurgico, tempismo perfetto, comincio a piazzare calci girati a raffica sui suoi fianchi e uno addirittura sul viso. Vinco 7-0! Il delirio! Pazzia pura! Salto ed esulto come un forsennato! Ho vinto l'Oro! Il sogno si è tramutato in realtà! Non potevo chiedere un finale migliore per la mia personalissima favola! Nel frattempo anche Valentino ha vinto la sua finale così corriamo ad abbracciarci tutti; io Valentino, Emanuele, Carlo. Stupendo, davvero stupendo. Abbiamo vinto fuori casa, contro un arbitraggio ostile, attento più a curare gli interessi degli atleti di casa che di quelli provenienti da tutte le altre regioni d'Italia. Siamo stati più forti di tutti.












Allenamento del 10/12/2009

Giovedì 10 è stata veramente una sessione di allenamento, che se avessi potuto, avrei cancellato dalla mia mente. Inizio l'allenamento con tutti propositi positivi possibili dato che l'evento sportivo più importante della mia vita è oramai giunto alle porte. Sento le gambe pensanti, bloccate e non riesco a pensare velocemente quando eseguo gli schemi di combattimento insieme al mio amico Marco. Prende ben 4 colpi al viso senza nemmeno essere riuscito ad eseguire un minimo cenno di parata. Se dovessi presentarmi in gara in questo stato non avrò la benché minima chance sia di portare a casa la vittoria sia di garantire la mia incolumità fisica. Il mio maestro, che è la mia guida, dice che è normale dato che la tensione, anche se inconscia, pregiudica fortissimamente l'atteggiamento psico-fisico poco prima di una gara. Spero di sbloccarmi, lì non si scherza, lì si combatte.

Allenamento dell'8/12/2009

Sono quasi le 20.00 ed io, Manuel, Marco e Vale incominciamo a correre intorno al Planet per la consueta preparazione atletica per le gare del 12-13 a Pesaro. 2 giri attorno al Planet, un altro giro con scatti alternati a pause di recupero e poi stretching. Infine, con Emanuele il nostro istruttore, concludiamo la sessione di allenamento con un pò di calci al colpitore.

Allenamento del 6/12/2009

Tutto si è svolto al Planet come domenica scorsa. Stavolta in compagnia del mio istruttore Emanuele e di Daniele. 2 giri intorno al cinema per una distanza di circa 2 km e poi un altro giro scattando tra un palo della luce e l'altro. Infine stretching e un pò di colpi ai pao per concludere.

Grazie Manu!

Allenamento del 5/12/2009



Alla palestra Anco Marzio io e Manuel abbiamo fatto un pò di sparring in vista delle gare di Pesaro. Un combattimento in scioltezza, molto leggero e soprattutto mirato a non farsi male. Bisogna comunque migliorare ancora.

Ecco l'evento che mi attende il 12 e 13 a Pesaro

Allenamento del 3/12/2009

In questo allenamento le cose sono cambiate rispetto a quello precedente. Più reattivo, più sicuro dei miei mezzi sono riuscito a portare a segno vari colpi insieme ai miei amici durante lo sparring. Direi un passo avanti dai.

Allenamento dell'1/12/2009



Ieri non è stato un bell'allenamento, almeno per quanto mi riguarda. Attimi di scoramento nel non riuscire a portare a segno i calci che tecnicamente so eseguire mi hanno dato un senso di tristezza assoluta. Il fatto di combattere senza lenti a contatto è chiaro che mi comporta uno svantaggio bello grande per quanto concerne la distanza e i riflessi, tuttavia devo imparare a muovermi ancora meglio sul tappeto. Bisogna ancora lavorare e le gare sono vicine.

domenica 27 dicembre 2009

Allenamento del 29/11/2009



Oggi verso le 11.15 mi sono recato insieme al mio amico Valentino al Planet di Guidonia per un allenamento in vista delle gare di Pesaro. 3 giri completi intorno al cinema per una distanza di circa 3 km, dopodiché scatti alternati a recupero tra un palo della luce e l’altro per un altro giro completo. Infine, terminata la parte degli scatti abbiamo fatto pliometria con esercizi dedicati all’esplosività e un pò di stretching. Per concludere in bellezza l’allenamento un pò di tecnica con calci tirati a vuoto. Pesante davvero.

Napolitano mette in riga i magistrati, era ora!



Tocca ancora una volta a Giorgio Napolitano frenare i magistrati. Non è la prima volta che accade. Nell’eterna lotta tra le toghe e la politica il Capo dello Stato, pur richiamando quest’ultima ad evitare esagerazioni e «vendette sommarie», ha sempre mantenuto la barra dritta: i magistrati devono svolgere il loro compito senza protagonismi e con rigore etico. Così, anche di fronte all’ennesima polemica, non si è lasciato pregare. Ed è sceso in campo. Giovedì sera erano state le frasi attribuite a Silvio Berlusconi a scatenare lo scontro. Frasi in cui il premier si scagliva contro una parte della magistratura accusandola di lavorare per far cadere il governo e portare il Paese sull’orlo di una guerra civile. Nonostante si trattasse di parole pronunciate in una riunione a porte chiuse e prontamente smentite dall’ufficio stampa del Pdl, la reazione del Csm era stata durissima e immediato era scattato l’appello al Capo dello Stato affinché intervenisse per tutelare le toghe. Peccato che la dichiarazione rilasciata ieri da Napolitano ai giornalisti non suoni proprio come una difesa. Anzi. «L’interesse del Paese, che deve affrontare seri e complessi problemi di ordine economico e sociale, – ha commentato il presidente della Repubblica – richiede che si fermi la spirale di una crescente drammatizzazione, cui si sta assistendo, delle polemiche e delle tensioni non solo tra opposte parti politiche ma tra istituzioni investite di distinte responsabilità costituzionali». «Va ribadito – ha aggiunto – che nulla può abbattere un governo che abbia la fiducia della maggioranza del Parlamento, in quanto poggi sulla coesione della coalizione che ha ottenuto dai cittadini-elettori il consenso necessario per governare. È indispensabile che da tutte le parti venga uno sforzo di autocontrollo nelle dichiarazioni pubbliche, e che quanti appartengono alla istituzione preposta all’esercizio della giurisdizione, si attengano rigorosamente allo svolgimento di tale funzione».
«E spetta al Parlamento esaminare – ha concluso -, in un clima più costruttivo, misure di riforma volte a definire corretti equilibri tra politica e giustizia». Insomma, ha sicuramente ragione il presidente della Camera Gianfranco Fini quando dice che il messaggio del Capo dello Stato va «letto e apprezzato nella sua totalità», ma non sfugge certo la critica esplicita ad un certo protagonismo dei giudici. In fondo le parole di Napolitano sono in assoluta continuità con quanto detto finora. Lo scorso 26 giugno, ad esempio, intervenendo alla cerimonia per i 100 anni dell’Anm aveva ricordato come «quella della magistratura è una funzione da esercitare secondo i principi della nostra Costituzione in piena indipendenza ed autonomia, con equilibrio e senso di responsabilità al servizio dei cittadini». E ancora nel maggio del 2008 quando, rivolgendosi, ai magistrati in tirocinio li aveva invitati a «non cedere ai protagonismi e alle esposizioni mediatiche e di accostarsi al processo con coraggio e umiltà, ponendo attenzione al rispetto delle parti e dei loro diritti».
Ma già nel 2006 Napolitano, dopo l’elezione di Nicola Mancino e a meno di tre mesi dal suo ingresso al Quirinale, spiegava che «serenità, riservatezza ed equilibrio rappresentano per i magistrati il primo presidio della loro autonomia e della loro indipendenza, alla cui salvaguardia è preposto, secondo la Costituzione, il Consiglio superiore della magistratura, chiamato a tutelare i magistrati da qualsiasi forma di delegittimazione, ma anche, ove necessario, a richiamarli a non discostarsi dall’osservanza del loro codice etico». Sono passati tre anni, ma la musica è sempre la stessa.

"Il Tempo"

Logo per Pauselli C S.R.L.

Dimensione: 2,12 x 2,35 cm



Manifesto per l'A.I.F.V.S. di Guidonia

Dimensione: 50 x 70 cm



Pagina Tiburno per Pauselli C S.R.L.

Dimensione: 25,4 x 39,62 cm



Parte la sfida

Oggi, 27 Novembre 2009, alle ore 15.50, è partito l’allenamento per la preparazione atletica all’evento sportivo più importante della mia vita; le gare a Pesaro di metà Dicembre. 20 minuti corsa in salita e poi esplosività. Ogni giorno farò questo allenamento, esclusi chiaramente il martedì e giovedì dove dovrò massacrarmi in palestra. Sono a 1000.

"Road to victory is begun"